Il Compro Oro. Quante volte ne avrai sentito parlare.
Telegiornali, Le Iene, Striscia la Notizia, quotidiani nazionali….
chi più ne ha più ne metta.
Sai cos’è (un negozio), sai cosa fa (compra oro) e sai pure che non ci si può fidare.
Che sono tutti ladri.
Che derubano la gente.
Però sono sicuro che ci sono anche tante cose che non sai: tipo com’è nato il fenomeno e perché NON puoi generalizzare facendo di tutta l’erba un fascio… ma soprattutto che, se non ci fossero stati i Compro Oro, tanta gente sarebbe andata a finire morta ammazzata.
I Compro Oro NON sono la piaga sociale che pensi.
Ti racconto una storia:
Sono i lontani anni ’90 e da qualche parte in Italia cominciano ad affacciarsi sul mercato i primi “compratori di oro”.
Prima questa funzione era svolta dal gioielliere sotto casa che accettava pagamenti in oro dai clienti e dava loro in permuta (cioè, in cambio) il gioiello che volevano acquistare ma che non potevano pagare in moneta sonante.
Dal 2000 in poi (immagino che se spremi bene le meningi lo ricordi sicuramente) i primi Compro Oro cominciano ad alzare timidamente le loro serrande ed affacciarsi da indipendenti su piazza.
Una nuova attività nasce sempre dalla mente di chi riesce a percepire un’esigenza concreta del consumatore. E i Compro Oro non fanno eccezione.
Infatti dal 2004/2005, con l’avvicinarsi e l’intensificarsi della crisi, le famiglie che cominciano ad avere difficoltà ad arrivare a fine mese trovano risorse insospettate di denaro aprendo i cassetti del comò… proprio così, il vecchio oro messo da parte da anni si rivela una risorsa preziosa da vendere in cambio di soldi.
Prendi per esempio la famiglia Rossi… due figli, mamma casalinga e papà che ha appena perso il lavoro. Affitto, bollette, pannolini, cibo e non si sa quanti altri debiti a cui far fronte… lui sta cercando lavoro ma nel frattempo la famiglia è al collasso.
Poi il sig. Rossi ha un’idea. Passeggiando sotto casa ha visto un nuovo negozio, ‘Compro Oro’ si chiama e ritira oro in cambio di soldi.
Fantastico!
Ha la possibilità di scendere sotto casa a vendere quelle catenine e bracciali che non mette da una vita (e di cui non ha mai saputo l’utilità fino ad ora) e poter far fronte alle sue immediate difficoltà in attesa di trovare un nuovo lavoro.
Grazie al Compro Oro, il sig. Rossi ha avuto un po’ di respiro e ha potuto far fronte ai sui debiti. E questa è solo una tra le tante storie che negli anni ho vissuto sulla mia pelle di negoziante e di cui sono stato testimone.
Buona o cattiva che sia, questa attività ha permesso negli anni passati (e permette tutt’ora) a tante famiglie di cavarsela, superare il momento di difficoltà ed evitare la catastrofe.
Si, perché senza Compro Oro il sig. Rossi avrebbe avuto una sola ed unica possibilità di sopravvivenza: rivolgersi allo STROZZINO.
Lo strozzino, se non lo sai, è quella figura radicata in ogni quartiere a cui si rivolge chi è all’ultima spiaggia per avere denaro.
Te lo presta, certo che te lo presta. Ma lo rivuole indietro, subito e con interessi altissimi.
E se non glielo ridai alle sue condizioni, il prezzo da pagare è veramente troppo alto.
Parliamo di morti ammazzati. Di gente che si è vista morire mogli e figli.
Di poveracci che si sono buttati giù da un ponte per la vergogna dei debiti.
Io penso che alla fine non tutto il male sia venuto per nuocere, no?
L’attività di Compro Oro ha rivestito negli anni (e lo fa tuttora) un importante ruolo sociale che resta più nascosto, non fa notizia… te lo immagini il TG5 che urla: “Ultima notiziaaaaa, Compro Oro salva il sig. Rossi dai debiti e gli evita il suicidioooo”
…mmmm penso proprio che non funzionerebbe!
Perciò, ricapitolando, il Compro Oro:
- non è quella BESTIA NERA che tutti dicono
- Non è nato con l’intento di derubare la gente
- Non è gestito da un vampiro succhia sangue ma da un normalissimo uomo che fa un lavoro come tanti altri.
Chi oggi ha o lavora in un Compro Oro è uno come te, uno come me, uno come tanti che ha aperto un’attività commerciale e offre un servizio al cittadino. Punto.
Ciò non toglie che all’inizio non erano proprio tutti angioletti con l’aureola.
Infatti l’attività di compravendita dell’oro è nata in un settore dove all’epoca (parliamo del 2000 in poi) non c’erano leggi adeguate che la facessero filare dritta per la retta via.
Nulla che tutelasse il cittadino e caos più totale per quanto riguarda la parte più delicata: come stabilire o no se il prezioso venduto fosse “pulito” o frutto di attività criminali (la cosiddetta ricettazione di oggetti rubati).
L’occasione era troppo ghiotta per certi ambienti malfamati che si sono subito buttati nell’affare dei Compro Oro. La criminalità si infiltra ovunque, specialmente lì dove non ci sono regole e controlli a sufficienza. Figuriamoci dove non ce n’erano per niente, come in questo caso!
Negli anni le Autorità (Stato, Guardia di Finanza, Polizia, ecc.) hanno lavorato duramente per mettere ordine nel far west dei Compro Oro… una terra di nessuno in cui i più furbi la facevano da padroni.
Multe di migliaia di euro, sequestri, licenze strappate e serrande abbassate definitivamente… queste sono solo alcune delle azioni che hanno compiuto per poter mettere la parola “fine” all’ondata di criminalità che c’era in questo settore.
Ora immagina… Nello scenario che ti ho raccontato c’erano due tipologie di Compro Oro:
- La prima è quella che ha salvato il sig. Rossi dai debiti. È gestita da un comunissimo uomo che la mattina si guarda allo specchio con orgoglio e che è felice e tranquillo di fare un lavoro onestamente.
- La seconda è quella dove chi gestisce il negozio ha contatti con la malavita e usa il Compro Oro come facciata per i propri traffici. Essendo lui un criminale su larga scala, lo è anche in piccolo con tutti i sig. Rossi su cui riesce a mettere le mani. E non gliene frega niente di derubarlo.
Indovina un po’ quale tra le due categorie ha avuto i danni peggiori da tutto lo schifo generato da questa anarchia di regole dal 2000 ad oggi?
Non certo quella dei malavitosi.
Però una cosa buona in tutto questo, c’è.
Negli anni si è venuta a creare una sorta di “selezione naturale” che ha causato la chiusura di quasi tutti quei Compro Oro gestiti da criminali.
Mi spiego meglio. Tra:
- Le multe e i sequestri che hanno contribuito a raddrizzare un po’ l’ago della bilancia dalla parte degli onesti
- Le leggi sempre più specifiche che hanno permesso di inquadrare al meglio tutto il gran casino generato negli anni
- La grande quantità di Compro Oro aperti in breve tempo che si fanno concorrenza spietata
- Un settore che piano piano si è stabilizzato perché non è più visto dai cittadini come una novità…
…si sono create delle condizioni mooolto ma mooolto SFAVOREVOLI per chi fa questo lavoro solo per rubare al prossimo.
La situazione non è più quella dei grandi guadagni facili, oggi è vero il contrario: chi apre il negozio ogni giorno per mandare avanti la baracca non è di certo il ladro.
Troppo faticoso.
Morale della favola: si è avviata una “procedura di purificazione” con la quale solo i Compro Oro ONESTI rimangono sul mercato e mandano a zampe all’aria tutti gli altri.
Sono quelli che non hanno mai avuto niente da temere dalle multe o dai controlli perché sono in regola da sempre.
Sono quelli che non hanno mai subito sequestri o visite dei finanzieri perché in regola e soprattutto (mi ripeto ma non fa niente… voglio che ti entri in testa) ONESTI.
Sono quelli che, nonostante tutta la cattiva pubblicità cha hanno avuto ed hanno tutt’ora per colpa di chi ha rovinato questo settore usandolo per derubare gli altri, riescono ad alzare la serranda ogni mattina perché (ecco, ora mi dai un pugno sul naso ma te lo ridico lo stesso!) ONESTI.
Tutti gli altri, quelli che insomma poggiano le proprie radici sulla criminalità, non si mettono a studiare marketing e modi per fare guerra alla concorrenza. Non passano ore a realizzare una nuova promozione per i propri clienti.
Quando il settore si fa complicato, chiudono e se ne vanno.
Ora, non voglio e non posso dirti che tutti i Compro Oro che oggi sono ancora sul mercato sono gestiti da persone per bene. E’ certo però che rispetto a un anno fa il mercato è cambiato davvero molto e le tante serrande chiuse sono il segno che i disonesti e gli incapaci se ne stanno andando per un’altra strada.
Il processo di pulizia non è ancora terminato. Ma noi rimaniamo alla finestra e mangiamo pop corn vedendone cadere sempre di più.
Essere onesti, tuttavia, non significa automaticamente saper svolgere bene un mestiere o una professione, essere capaci ed esperti. C’è chi “sbaglia” per furbizia e chi invece lo fa per ignoranza.
E’ per questo che quando avrai bisogno di un Compro Oro a Roma, Milano o in altre città devi sempre, sempre, sempre affidarti a chi pensi sia un esperto del settore con una buona fama.
Dimmi la verità… guarderai i Compro Oro con altri occhi adesso?
Immagino proprio di si!
Dopo anni di crescita del settore compro oro e molti soldi spesi per farsi pubblicità il settore dei compro oro oggi è entrato in una fase di maturità dove chi desidera vendere il proprio oro usato ha molti modi per informarsi su chi paga i prezzi migliori; siti web attrezzati con moduli di calcolo, annunci sui giornali, manifesti lungo le strade, ecc, con tutte queste possibilità è lontano il tempo dove venivano offerti pressi bassi per acquistare oro. Oggi pagare il più possibile l’oro usato è interesse proprio dei compro oro che solo così riusciranno ad accumulare quantità importanti che li permettano di guadagnare sul volume.
Quello che dici è vero ma solo in parte.
E’ vero che i tempi sono cambiati e che la gente è più informata, ma è altrettanto vero che la quantità media di oro che gira è diminuita bruscamente. Vuoi perché molto oro è stato venduto, vuoi perché la quotazione è scesa così tanto da non invogliare le persone a venderlo (e chi può permettersi di aspettare lo fa).
I compro oro che alzano i prezzi sopra le soglie di “sopportazione” hanno solo l’effetto di stroncare i ricavi a fronte di un moderato incremento delle quantità di oro acquistate.
In sostanza, tutti quei negozi che pagano prezzi fuori ogni logica sono già falliti ma ancora non lo sanno.
In questi ultimi tempi ne ho visti crollare molti accanto a me. Tutti, nell’ultimo periodo, come tentativo disperato, hanno alzato i prezzi rinunciando ai guadagni.
A fine mese non ci stai con i costi e vai a zampe all’aria.
Come in ogni mercato, se rinunci ai tuoi guadagni sperando che così lavori di più alla fine chiudi.
Qualcuno potrebbe cercare queste situazioni vendendo così il proprio oro a un prezzo migliore.
E’ faticoso, è pericoloso perché ci si affida sempre a Compro Oro sconosciuti, ma è un modo per ottenere qualche soldo in più.
Conviene? Dipende dai casi.
Se cerchi un Compro Oro di fiducia a cui rivolgerti con costanza nel tempo, è meglio rinunciare magari a qualche decina di euro (a fronte di ore di macchina a girare per la città) ed essere certi che il TUO Compro Oro di fiducia ti tratterà sempre con i guanti bianchi (e con professionalità).
Salve,ho letto con attenzione questo articolo e ho rilevato delle inesattezze.Il mercato dell’oro usato c’e’ sempre stato da centinaia di anni,ed era effettuato dalle oreficerie sia per il ritiro dell’oro usato in cambio di oggetti nuovi e sia in cambio di denaro contante tutto questo autorizzato dalla questura che al momento del rilascio della licenza rilasciava anche il registro del commercio timbrato da loro dove si annotavano le operazioni effettuate con i privati.Percio’ nulla di nuovo sotto questo aspetto prima dell’avvento dei cosidetti compro oro.La piccola differenza era che per aprire una oreficeria prima serviva un investimento importante,blinadture,doppie porte,casseforti,allarmi stigliature di pregio,su negozi di medie dimensioni,e poi dovevano essere riempiti di materiale prezioso percio’non erano attività che si improvvisano,oppure fatte da persone che capitavano nel settore per caso.Anche chi apriva un semplice laboratorio era una persona che aveva gia fatto anni di pratica in altro laboratorio,insomma era un mestiere serio,un’arte.Chi aveva una attività con un investimento importante che spesso si aggirava a molte centinaia di milioni delle vecchie lire,difficilemnte rischiava tutto questo per ricettare oro rubato,quello era un lavoro della malavita che non aveva nulla da perdere.Con l’avvento dei compro oro,molti avventurieri si sono gettati a capofitto in un settore a loro precluso fino ad ora e, con investimenti minimi,per aprire un piccolo negozietto servono sui 10-15 mila eu ,si sono trovati in mano uno strumento potentissimo per far circolare ingenti somme di denaro,piu’ che circolare spesso sarebbe giusto il termine riciclare.In brevissimo tempo il settore e’ stato completamente squassato da questi personaggi,e ancora una volta le nostre autorita’ sempre cosi’ lontane dalla realta’ sono arrivate in ritardo a comprendere la piaga che si stava generando,continuando a rilasciare licenze a chiunque,a persone senza la minima solidita’ finanziaria e subito e’ iniziata la danza di apri,mordi e fuggi,negozi che aprono e durano pochi mesi per essere subito ceduti ad altri e via di questo passo non pagando iva tasse tanto sono tutte srl con amministratori delle teste di legno.generalizzare e’ sempre sbagliato,lo so da solo, in mezzo a tanti di questi ci sono anche persone oneste ma il guaio e’ fatto.Mi auguro vivamente da commerciante che l’oro finisca presto,che chi lo voglia vendere lo faccia in fretta in modo da cancellare questa marmaglia dal nostro settore,il piu’ bello del mondo,dove si creano cose bellissime,dove nascono gioielli da sogno e non dove invece tutte queste cose belle vengono fuse per ricavarne un misero guadagno.Saluti
Caro Danilo,
non capisco dove hai trovato delle inesattezze.
Nell’articolo specifico che prima dei compro oro l’oro veniva ritirato dalle gioiellerie, anzi è una delle prime cose che ho scritto.
Detto questo, vorrei proprio sapere quante gioiellerie usavano veramente il registro vidimato dalla Questura (io personalmente non ne ho mai visto uno…ne per la vendita di oro ne per registrare le riparazioni. E già, anche le riparazioni vanno scritte sul registro).
Stesso registro che i Compro Oro (onesti ovviamente) compilano quotidianamente più volte al giorno.
Sono d’accordo con te quando dici che è stato un errore dare le licenze a chiunque. Allo stesso tempo è una notizia falsa e assurda, che già avevo avuto modo di leggere e che tu hai riportato così come l’hai vista, quella relativa a negozi che aprono pochi mesi e poi passano di mano a un altro.
Non so bene quale giornalista per primo abbia scritto questa cosa, e come sempre si ha la cattiva abitudine di rimbalzare le notizie prendendole per buone.
Per avere una nuova licenza intestata a un’altra società con un altro amministratore (necessariamente diverso dal primo altrimenti non avrebbe senso l’operazione) devi obbligatoriamente rilasciare quella vecchia. A quel punto, abbassi la serranda, fai una nuova richiesta ed entro 60 giorni ti concedono la tua nuova licenza.
Ora, la domanda è: tu apri 3 mesi, ne chiudi 2, ne riapri 3, ne richiudi 2 per evadere cosa?? Le tasse sui guadagni di 3 mesi?!?
L’iva inoltre non si evade perché i Compro Oro lavorano in Reverse Charge, quindi non generano iva.
Danilo, insomma, ti invito a pensare con la tua testa senza riportare notizie lette qui e lì che servono solo per creare il fenomeno del momento e vendere di più.
Detto questo, sono d’accordissimo quando dici che l’arte orafa sia bellissima, un’arte in cui si creano oggetti splendidi.
E’ anche vero che molte altre persone in questo momento non possono permettersi nuovi gioielli e vendere quello che negli anni sono riusciti a mettere da parte da modo loro di superare un momentaneo periodo di difficoltà economica evitando di finire così tra le mani di strozzini, proprio come succedeva molto di frequente qualche anno fa.
In sostanza ci sono due mercati diversi e distinti. Quello in cui lavori tu, dove c’è gente che compra nuove creazioni, e quello in cui lavoro io dove le persone cambiano in denaro vecchi gioielli che non indossano più.
Ciao,nel tuo articolo citavi che l’oreficeria riceveva in cambio l’oro usato soltanto in permuta per il nuovo mentre non e’ cosi perché si e’ sempre ricomprato anche in contanti,e ti garantisco che il registro veniva usato perché di oreficerie ce ne erano davvero poche rispetto adesso con i compro oro e spesso avevi l’ispettore dell’amministrativa che passava a fare un controllo,ne ho la collezione di registri con le loro annotazioni del controllo effettuato sia sulle registrazioni e sia sulla merce tenuta nei 10 giorni di legge.Le riparazioni vanno annotate certo,pero’ ce un piccolo particolare che ti sfugge…non ci sono piu’ le riparazioni….le persone si sono venduto ..tutto.Per il valzer delle licenze le mie fonti non sono giornalistiche,anzi arrivano direttamente proprio dagli uffici di polizia pensa te,ma non e’ un mistero,e comunque quando si apre e si chiude il guadagno non e’ nel comprare e rivendere ma e’ far girare i soldi,ma anche questo credo che sia abbastanza chiaro a tutti.l’iva e il reverse charge un bel discorso,come tu ben saprai se non sei un operatore professionale in oro ,percio’ una spa iscritta all ufficio italiano cambi non puoi utlizzare il reverse charge,la finanza ha emesso milioni di euro di multa e chiuso decine di negozi proprio per questa truffa sull’iva,il giusto regime da utilizzare e’ l’iva a margine ma queste cose immagino che tu le sappia.Ultimamente parlando con un collega mi diceva che ci sarebbe stata una nota dell’agenzia delle entrate dove si afferma,ma sempre in maniera nebulosa,che soltanto i compro oro che non hanno anche la licenza di vendita al pubblico possono adottare anche loro tale sistema essendo fisicamente impossibilitati a rimettere in vendita gli oggetti acquistati e percio irremediabilemte mandati alla fusione ma e’ da accertare.Sono in questo settore da piu’ di qualche decennio e ne ho viste davvero di tutti i colori,ma vedere sparire tutte queste tonnellate di oro dalle tasche degli Italiani ame dispisce,e’ tutta ricchezza che sta migrando all’estero,tonnellate ogni anno che si volatilizzano lasciandoci irremediabilente tutti piu’ poveri e surrelamente piu’ poveri anche i compro oro.Ti ringrazio comunque per la tua correttezza di aver ospitato il mio intervento fuori dal coro sul tuo blog
Sono sempre aperto al confronto quindi non ti censuro se la pensi diversamente da me, anzi lo prendo come spunto di approfondimento.
Andiamo con ordine: le gioiellerie ritiravano anche in contanti è vero, ma quando succedeva trattenevano margini nettamente superiori rispetto ad ora. Ecco perché la gente non andava così spesso in gioielleria a vendere il proprio oro.
Riguardo le riparazioni, forse la tua zona lavora poco in questo senso ma ti posso garantire che io accetto riparazioni girandole ad un laboratorio e nonostante abbia dei compro oro c’è molta gente che mi lascia i proprio gioielli da riparare.
Chi allarga una fede, chi fa rodiare un anello, c’è chi si fa fare delle creazioni partendo da un disegno, chi una saldatura.
Non è raro che quando un cliente è indeciso se vendere o no un oggetto gli venga proposto da noi di ripararlo così da poterlo indossare di nuovo, o magari rodiarlo e dargli una nuova vita.
Il mio interesse non è comprare a tutti i costi ma far felice il cliente facendo il mio lavoro.
Quindi mi chiedo, se lavoro io con riparazioni e creazioni che non è il mio core business ma lo faccio solo come servizio per comodità dei miei clienti, possibile che tu non riceva mai riparazioni da fare? E’ molto probabile che la causa vada cercata altrove.
Riguardo il Reverse Charge ri assicuro che non ti hanno aggiornato a dovere, chiedi anche al tuo commercialista (ammesso che sia preparato in materia).
Da circolare della banca d’Italia il compro oro non deve essere iscritto al registro della banca d’Italia (l’ufficio italiano cambi non esiste più da diversi anni). Inoltre, da sentenza di giustizia di circa un anno fa e comunicazione dell’agenzia delle entrate a fare chiarezza in merito, l’oro destinato alla rottamazione finale deve essere acquistato con il regime del reverse charge. Punto. Su questo non c’è da discutere.
In conclusione, sono d’accordo con te che può essere triste vedere sparire tonnellate di gioielli in oro creati con passione e amore negli anni d’oro ma è anche vero che il mercato è cambiato, la famigerata crisi ha preso molti alla sprovvista e molti non sono riusciti ad adattarsi al cambiamento vedendo andare in fumo la propria azienda, la propria attività di famiglia, la propria fonte di guadagno.
Quindi, come dico sempre ai miei clienti, è giusto dispiacersi a dar via oggetti a cui si è legati affettivamente ma se in questo momento hai davvero bisogno di soldi per coprire urgentemente delle spese, sii felice di aver accumulato negli anni questo gruzzolo da cui ora poter attingere.
E’ come aver comprato delle azioni molti anni prima ed ora che hai bisogno di liquidi le vendi.
Arriverà il momento in cui queste persone si risolleveranno e potranno così tornare a comprare nuovi gioielli d’oro
E’ ovvio che le riparazioni ancora ci sono,ma la quantita’ non e’ nemmeno paragonabile a quella che c’era prima,e’ ovvio che tutte le tonnelate di oro andate via erano prima quintali di riparazioni.Tornando al reverse charge non essendo il mio interesse principale non lo seguo pero’ come ti ho detto parlando con un collega mi diceva di questa risoluzione dell’ag delle entrate,ma non e’ cosi automatico come si pensi,perche dipende dalla natura del cessionario ovvero di chi acquista il materiale rivenduto dal compro oro perche’ se questa azienda ha anche la rivendita di beni usati in quel caso si genere un equivoco sulla destinazione finale dell’oggetto ,nel 2011 e nel 2012 la gdf ha fatto un delirio di accertamenti e sanzioni,la puglia e’ stata messa sotto la lente e a cascata il tari’ di Marcianise proprio per il reverse charge con verbali da centinaia di migliaia di euro per iva evasa.Spero che con questa risoluzione,l’ennesima,si sia fatta chiarezza
È consigliato aprire un compro oro adesso ?
Ottima domanda.
La risposta è: dipende.
Non è un settore dove si guadagna facilmente. La concorrenza è tanta e non gira più tanto oro come un tempo. Molti stanno chiudendo, altri aprono.
Se fatto con un approccio imprenditoriale può dare ancora soddisfazione ma è un lavoro impegnativo sia in termini di capitali che di rischi.